Ispirati dal tema dell’anno “Scommettere sulla fraternità: il misterioso legame che ci unisce”, la Comunità Accademica dell’Università Pontificia Salesiana dedica due momenti di approfondimento e riflessione alla situazione di Gaza, che negli ultimi mesi è stata drammaticamente al centro dell’attenzione mondiale.
Come università attenta all’educazione e alla formazione delle nuove generazioni, l’UPS sente il dovere di interrogarsi su come ricostruire esistenze nate e cresciute in mezzo alla violenza, ponendo particolare attenzione alla condizione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani.
Due appuntamenti che offriranno l’occasione per comprendere più a fondo le dinamiche storiche, politiche e giuridiche del conflitto e per interrogarsi sul ruolo che l’educazione e la fraternità possono avere nella costruzione della pace.
Primo incontro – 12 novembre 2025, ore 12.15, Aula A02
“Dalla guerra alla pace a Gaza. Sionismo, antisemitismo e palestinesi”
Relatore: Prof. Mario Giro, Professore di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università per Stranieri di Perugia.
Un’analisi storica e politica delle radici del conflitto per comprendere come la memoria, le identità e le tensioni ideologiche abbiano alimentato una spirale di violenza che oggi chiede un nuovo linguaggio di pace.
Secondo incontro – 26 novembre 2025, ore 11.30, Aula A02
“Dalla guerra alla pace a Gaza. Diritto internazionale, impegno educativo, ruolo della Chiesa”
Intervengono:
- Card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme (in collegamento).
- Prof. Edoardo Greppi, Professore emerito di Diritto internazionale all’Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Diritto internazionale e Diritto dell’Unione europea (SIDI).
Un dialogo a più voci per esplorare la prospettiva del diritto e della responsabilità morale nella costruzione della pace, con uno sguardo particolare al contributo educativo e pastorale che la Chiesa può offrire.
Per favorire la più ampia partecipazione, la quarta ora di lezione sarà sospesa.
Queste due giornate si propongono come un invito alla comunità universitaria e a tutti gli interessati a scommettere sulla fraternità anche nei luoghi e nei momenti più segnati dal conflitto. Solo comprendendo il misterioso legame che ci unisce sarà possibile aprire cammini di riconciliazione e di speranza.